orna anche quest’anno, nella settimana che precede la Pasqua, l’appuntamento diventato ormai tradizione al Cineclub Magnifica Illusione: la proiezione Sing-a-long di Jesus Christ Superstar, film culto del 1973 diretto da Norman Jewison e tratto dalla rivoluzionaria opera rock firmata da Tim Rice e Andrew Lloyd Webber.
📅 Lunedì 14 aprile 2025 – 🕣 ore 20:30
📍 Cinema Perla – Via San Donato 38, Bologna
🎫 Biglietto intero: 6 euro – Ridotto: 5 euro
Una serata per appassionati, cinefili, musicisti, credenti e non credenti, tutti accomunati dal desiderio di vivere un’esperienza intensa, condivisa e profondamente coinvolgente. Il film sarà proposto con i testi delle canzoni in sovrimpressione per cantare insieme dall’inizio alla fine: perché Jesus Christ Superstar non è un musical qualsiasi, è una delle pietre miliari della cultura pop del Novecento.
Un’opera rock, non un musical
È importante sottolinearlo: Jesus Christ Superstar non nasce come musical da palcoscenico. Quando nel 1970 Tim Rice e Andrew Lloyd Webber pubblicano l’album originale, pensano a un concept album ispirato agli ultimi giorni della vita di Gesù, raccontati dal punto di vista di Giuda Iscariota. Nessun dialogo, solo musica. Nessun intento catechistico o agiografico, ma una riflessione sulla figura umana di Cristo e sul suo rapporto con il potere, la fede, la folla.
L’album ha un successo clamoroso, e solo in un secondo momento diventa un’opera teatrale. Il film diretto da Norman Jewison, girato in Israele con attori giovani e un’estetica tra il biblico e il controculturale, ne amplifica la forza visiva e spirituale. Il risultato è un’opera potente, anarchica, emozionante, che ha fatto discutere le autorità religiose ma ha conquistato generazioni di spettatori.

Un’estetica radicale e senza tempo
Girato in pieno deserto, tra rovine e scenografie minimali, il film alterna scene liriche e momenti travolgenti. La regia di Jewison è innovativa, a tratti sperimentale, in bilico tra videoclip e teatro. Il cast, quasi interamente afroamericano e multietnico, è guidato da un magnetico Ted Neeley nei panni di Gesù, e da un indimenticabile Carl Anderson nel ruolo di Giuda. Le loro voci, insieme a quella dolcissima di Yvonne Elliman (Maria Maddalena), sono ormai leggendarie.
I costumi evocano i movimenti giovanili degli anni ’70, e il contrasto tra i testi antichi e le sonorità rock (con influenze funk, soul, folk e persino jazz) crea una tensione modernissima. Ogni brano – da Heaven on Their Minds a Gethsemane, da I Don’t Know How to Love Him a Superstar – è un piccolo capolavoro.
Giuda al centro della scena
L’intuizione più audace dell’opera è il ruolo centrale di Giuda, figura tormentata e ambigua, che dubita, osserva, accusa. È lui ad aprire e chiudere la storia, a mettere in discussione l’eccessiva divinizzazione di Gesù, il potere mediatico della sua immagine, il fanatismo della folla. In un certo senso, Jesus Christ Superstar è la sua tragedia, e la sua voce è quella della coscienza laica e razionale che osserva il miracolo dall’esterno, senza riuscire a comprenderlo fino in fondo.

Perché vederlo oggi?
Perché, a più di cinquant’anni dalla sua uscita, Jesus Christ Superstar parla ancora con forza al presente. In un tempo in cui le figure pubbliche oscillano tra culto e condanna, in cui la spiritualità cerca nuove forme e l’arte è sempre più ibrida, questo film è un esempio perfetto di come si possa raccontare il sacro con linguaggi profani e popolari.
E perché cantarlo insieme, in sala, è un atto liberatorio e condiviso. Una vera esperienza comunitaria.
Vi aspettiamo!
Non mancate all’appuntamento. Portate con voi la voce, il cuore e la voglia di far parte di una piccola liturgia laica e cinematografica.
🎤 “Jesus Christ, Jesus Christ… who are you, what have you sacrificed?”
