LA MORTE CORRE SUL FIUME: 70 anni di un capolavoro oscuro

Il cineclub Magnifica Illusione celebra il 70° anniversario di uno dei film più inquietanti e suggestivi della storia del cinema: The Night of the Hunter (La morte corre sul fiume), unico e irripetibile capolavoro diretto da Charles Laughton nel 1955. Una fiaba gotica, un thriller psicologico, un noir espressionista: il film sfugge a ogni classificazione, restando uno degli esempi più potenti e visionari della settima arte.

LA STORIA: TRA REALTÀ E INCUBO

Nel cuore della Grande Depressione, Ben Harper (Peter Graves), in fuga dopo una rapina, nasconde il bottino e confida il segreto ai suoi due figli, John e Pearl. In carcere, il carismatico predicatore Harry Powell (Robert Mitchum) viene a conoscenza del denaro nascosto e, una volta libero, seduce e sposa la vedova di Ben, Willa (Shelley Winters), nel tentativo di scoprire il nascondiglio. Quando Willa capisce le sue vere intenzioni, viene uccisa in una delle scene più disturbanti del film. Powell insegue quindi i bambini lungo un fiume che diventa il confine tra l’incubo e la speranza, fino all’incontro con Rachel Cooper (Lillian Gish), una sorta di angelo custode che li proteggerà dallo spietato cacciatore.

ROBERT MITCHUM: IL VOLTO DELL’INCUBO

Uno degli elementi più memorabili del film è l’interpretazione di Robert Mitchum, che incarna il male assoluto con una performance magnetica. Con il suo canto ipnotico (“Leaning, leaning, safe and secure from all alarms”), il suo predicare mellifluo e il celebre tatuaggio “LOVE” e “HATE” sulle dita delle mani, Powell è un personaggio entrato nell’immaginario collettivo. La sua sinistra teatralità ha ispirato numerosi antagonisti cinematografici successivi, da Max Cady (Cape Fear) a Anton Chigurh (Non è un paese per vecchi).

UNA REGIA VISIONARIA: L’INFLUENZA DELL’ESPRESSIONISMO TEDESCO

Laughton, noto attore teatrale e cinematografico, esordisce e si congeda dalla regia con un’opera unica. Influenzato dall’espressionismo tedesco di Nosferatu e Il gabinetto del dottor Caligari, il regista crea un universo visivo dominato da forti contrasti di luce e ombra, angolazioni distorte e ambientazioni oniriche. Le scene notturne sul fiume, con i bambini che scivolano sull’acqua tra animali e paesaggi irreali, sembrano uscite da una fiaba oscura. La silhouette minacciosa di Powell a cavallo sulla collina è una delle immagini più iconiche del cinema.

LILLIAN GISH: LA MADRE DEL CINEMA PROTEGGE I BAMBINI

Nel ruolo della protettrice Rachel Cooper troviamo Lillian Gish, leggenda del cinema muto, scelta da Laughton proprio per la sua valenza simbolica. Se Mitchum rappresenta il Male assoluto, Gish è il suo contraltare: la forza della maternità, dell’amore e della giustizia. Il suo sguardo saggio e la sua fermezza trasmettono un senso di speranza in un film pervaso dall’angoscia. Il confronto finale tra Powell e Rachel, con lei che veglia sui bambini mentre canta “Leaning on the Everlasting Arms”, è di una potenza visiva ed emotiva straordinaria.

UN CAPOLAVORO INCOMPRESO, RIVALUTATO NEL TEMPO

All’uscita nel 1955, The Night of the Hunter fu un fiasco commerciale e ricevette recensioni tiepide. Il pubblico non era pronto per una favola nera così radicale, e Hollywood non perdonò il fallimento a Laughton, che non diresse mai più un film. Tuttavia, con il passare degli anni, la critica ha rivalutato l’opera, riconoscendola come uno dei più grandi capolavori della storia del cinema. Oggi è considerato un classico assoluto, fonte di ispirazione per registi come Martin Scorsese, David Lynch e i fratelli Coen.

UNA PROIEZIONE SPECIALE AL CINECLUB MAGNIFICA ILLUSIONE

Per celebrare il 70° anniversario di questo film straordinario, vi invitiamo alla proiezione speciale di The Night of the Hunter il 20 febbraio 2025, ore 20:30, al Cinema Perla di Bologna. L’evento sarà introdotto da Roberto Chiesi, storico e critico cinematografico, direttore del Centro Studi – Archivio P.P. Pasolini della Cineteca di Bologna.

Un’opportunità unica per riscoprire sul grande schermo un capolavoro senza tempo, un’opera che continua a incantare, spaventare e affascinare spettatori di ogni generazione.